| Caro padre, la guerra è ingiusta
(1973-74) È
il primo degli spettacoli scritti dal Gruppo Teatro Angrogna, e messo
in scena per la regia di Iginio Bonazzi, attore di RAI Torino e
maestro di dizione e recitazione. Una forte denuncia delle sofferenze delle guerre di ieri e di oggi. |
| Quarto mondo
(1975-76) Una
graffiante satira sul tema dell'industria dell'assistenza dell'Italia
degli anni Settanta, che vive sul clientelismo politico e sulle spalle
della povertà e della miseria di larghi strati della popolazione. |
| La Boje!
(1976-77) Uno
spettacolo che canta e racconta la ribellione contro ogni oppressione,
nella scuola, nella caserma, nella fabbrica. Per una scuola a tempo
pieno, per una riforma democratica delle Forze Armate, per la libertà
di sciopero. |
| Pralafera
1920
(1978-82) Il
27 febbraio del 1920, dopo uno sciopero di 48 giorni, le operaie e gli
operai degli stabilimenti Mazzonis occupavano la fabbrica di Pralafera,
in Val Pellice. Era la seconda occupazione in Italia, dopo quella dei
cantieri navali di Sestri Ponente, e rappresentò con ogni probabilità
la prova generale delle grandi occupazioni del settembre successivo. Lo
spettacolo è basato in gran parte sui documenti dell'epoca e sulle
testimonianze delle protagoniste e dei protagonisti di quella lotta
lontana, ormai quasi dimenticata. |
| Lutero
(1983) Originale
televisivo per la regia di Sergio Ariotti che ripercorre i momenti
salienti della vita del grande riformatore tedesco, dalla battaglia
contro le indulgenze alla affissione delle 95 tesi, dal processo di
Worms alla repressione degli Anabattisti. |
| Ninna nanna della guerra
(1984-86) Brani
poetici di Bertolt Brecht e canzoni popolari contro la guerra, per un
concerto spettacolo che verrà ripreso e riproposto da RAI TRE nell'anno
di Chernobyl |
| La maciverica
(1987-89) Un grande affresco di cultura popolare, uno spettacolo di forte identità storica, intriso di ideali e di valori del Mondo dei vinti,
nella coscienza di quelle specificità etiche e sociali che le piccole
ed emarginate comunità di montagna continuano - nonostante tutto - ad
esprimere. |
| A
la brua! (un grido di libertà)
(1990-92) Gli
anni cruciali della lunga e appassionante epopea valdese, dalle Pasque
Piemontesi al Glorioso Rimpatrio; una intrigante attualizzazione del
destino di una minoranza storica italiana che ha fatto della libertà e
della giustizia una scelta di vita. |
| E mi chanto
(1991-99) Scritta
in occasione dei vent'anni di attività del Gruppo, la pièce è un
collage di canzoni, musiche e situazioni riprese in buona parte dai
precedenti lavori. Lo spettacolo avrà grande successo e girerà
l'Europa, dalla Sicilia alla Svizzera, dalla Francia alla Danimarca,
rimanendo in cartellone nove anni consecutivi. |
| Café
Liberté
(1994-96) In
un piccolo caffé di provincia, luogo d'incontro del pubblico e del
privato, del personale e del politico, frammenti di vita quotidiana
portano nel locale cinquant'anni di vicende italiane, dalla Resistenza
all'avvento del berlusconismo, passando attraverso gli anni del boom
economico, delle lotte studentesche ed operaie, del terrorismo e del
grigiore degli anni '80. |
| Gino, classe 1924
(1997-2006) Il
tema dell'antifascismo e della Resistenza, una costante delle proposte
del GTA, trova una efficace sintesi storica in questo recital di e con
Maura Bertin e Jean-Louis Sappé, presentato in anteprima al raduno
partigiano del Bagnòou in alta val d'Angrogna l'8 settembre 1997 e poi
diventato un intrigante video realizzato in collaborazione con l'ANPI e
con l'Assessorato alla Cultura della Provincia di Torino |
| Fort Village
(1998-2002) Una
favola moderna per raccontare con caustico humor la mercificazione di
una cultura che procede di pari passo con un turismo avido di nuove
realtà da consumare in fretta, per passare ad altro il più rapidamente
possibile. |
| La bicicletta di Yang
(2001-2003) Lo
spettacolo affronta, tra ironia e tragedia, il tema dell'immigrazione
anticipando, anche cronologicamente, il dibattito sull'integrazione e
sullo scontro di culture e civiltà. |
| La recita
(2003-2004) Antologia
di proposte drammaturgiche allestite in val d'Angrogna, dalle
filodrammatiche delle Unioni Giovanili Valdesi di fine Ottocento al
teatro di ricerca del GTA. |
| Jongleurs!
(2005-2007) Una
storia di fortissima attualità, anche se ambientata nel Trecento, sullo
sfondo dei massacri degli eretici dolciniani e degli esordi della
protesta valdese. |
| Montagne
e libertà
(2005-2009) Edizione aggiornata di E mi chanto,
ma con una marcata accentuazione sui temi della libertà e della
democrazia, allestita per una serie di tournées in America Latina e in
Sud Africa promosse dall'Assessorato alla Cultura della Regione tra le
comunità piemontesi originate dalle grandi emigrazioni di fine
Ottocento. |
| I Vanzetti
(2007-2009)
Una
rilettura della vita di Bartolomeo Vanzetti, l'anarchico piemontese
mandato innocente sulla sedia elettrica nel 1927 a Boston, insieme a
Nicola Sacco |