Da sinistra a destra (clicca per ingrandire):
1) La recensione di Nino Ferrero comparsa su L'Unità 2) La lettera del pastore Roberto Nisbet su L'Eco delle Valli 3) La risposta del Gruppo Teatro Angrogna
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Ancora
un testo a firma di Francesco Aglì e di Jean Louis Sappé che, sotto
l'attenta ed appassionata regia di Iginio Bonazzi, diventa un messaggio
dirompente, caustico e radicale. Lo spettacolo suscita per la prima
volta l'interesse della stampa nazionale, ricevendo una favorevole
recensione di Nino Ferrero sulle pagine de "L'unità".
Dopo il debutto alla Sala Unionista di Angrogna (29 marzo 1975), Quarto Mondo
gira le Valli, diversi comuni del Piemonte e Spotorno in Liguria, per
approdare all'Aula Sinodale di Torre Pellice dove la rappresentazione
scatena la reazione del mondo conservatore valdese che ne stigmatizza
il linguaggio "fortemente irriverente, al limite della decenza", nonché
il dichiarato incitamento "a una rivoluzione fatta di odio e di
violenza fine a se stessa".
Quando la tua pazzia non desiderata Quando la tua pazzia non voluta viene
strangolata nelle sbarre della fossa Tu da impotente caprone ti trasformi
in Uomo E l’unico mezzo per farlo l’unico mezzo per stupire i camici bianchi che ti vogliono curare a fondo è
quello di rinchiuderti in una pazzia voluta E quando vuoi essere pazzo nessun camice
bianco riuscirà a trarti fuori dalla fossa
Tu vuoi essere pazzo E sarai un beato felice
pazzo per tutto il resto della tua vita Pazzo!
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