Il cast - primo a sinistra il regista Iginio Bonazzi
Le lettere di Lussu al GTA (clicca per ingrandirle)
Le lettere di Levi al GTA (clicca per ingrandirle)
Le recensioni de Il Pellice e L'Eco delle Valli (clicca per ingrandire) |
Caro padre, la guerra è ingiusta prende il suo titolo dalle righe iniziali di una lettera di un soldato italiano al fronte della prima guerra mondiale.
L'immane
tragedia fa da sfondo alle prime due parti dello spettacolo, scritto a
quattro mani da Francesco Aglì e Jean Louis Sappé attingendo ad un
classico storico-letterario di Emilio Lussu (Un anno sull'altipiano ), alle testimonianze di reduci angrognini e ad articoli dei settimanali locali dell'epoca.
La terza parte si rifà alle atrocità dei campi di sterminio nazisti, avendo come punto di partenza le pagine di Se questo è un'uomo e la diretta testimonianza di Primo Levi. La
quarta, sulla base di documenti e di testimonianze fornite da Lelio
Basso e dal gruppo italiano del Tribunale Russel sul Vietnam, affronta
il tema della guerra nel Sud-Est asiatico e dell'imperialismo americano.
Lo
spettacolo, dopo il debutto del 25 dicembre, viene riproposto per
altre sei volte ad Angrogna, per poi toccare diversi comuni del
Pinerolese (Bobbio Pellice, Bricherasio, Bibiana, San Secondo di
Pinerolo, Pomaretto, Villar Pellice, San Germano Chisone, e Rorà)
suscitando ovunque appassionati dibattiti sulla guerra, sempre
ingiusta, e sulle logiche di sopraffazione che la ispirano.
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